lunedì 18 giugno 2012

Alcol e pensiero creativo


Dai Poeti Maledetti di romantica memoria ai Charles Bukowski oModigliani dei giorni nostri per non parlare di coloro che furono famosi tanto per la loro arte quanto per la loro malattia come Vincent Van Gog o Edvard Munch… “genio e sregolatezza”? Uno studio del’Università dell’Illinois sembrerebbe confermarlo. Ma vediamo meglio che relazione c’è fra alcol e pensiero creativo.
Alcol e pensiero creativo: uno studio
Uno studio dell’Università dell’Illinois recentemente pubblicato sulla rivista Consciousness and Cognition sembrerebbe confermare l’associazione fra alcol e pensiero creativo; almeno fra coloro che sono solo in un leggero stato di ebbrezzal’allentamento dei freni inibitori e del pensiero analitico consentirebbe di risolvere ad “intuito” con minor numero di errori e minor tempo alcuni indovinelli associativi rispetto a coloro che si sottoporrebbero da sobri alle medesime prove.
Alcol e pensiero creativo: differenze individuali
Alcune precisazioni sono comunque importanti anzitutto riguardo al fatto che la stessa quantità di alcol – due pinte di birra in questo caso – non ha gli stessi effetti su chiunque, non solo per fattori relativi al peso, al sesso e all’età – fattori infatti controllati nello studio in questione, ma anche legati acomponenti individuali nella soglia di tolleranza in generale all’alcol e alle varie bevande in particolare. Oltre a ciò molto giocano anche fattori contingenti come la quantità e la qualità di cibo ingerito o meno e fin anche lo stato d’animo del momento.
Alcol e pensiero creativo: artsti e cultura
Che l’alcol allenti i freni inibitori è comunque evidente, tuttavia sarebbe fuorviante ritenere banalmente che la genialità di certi artisti sia un prodotto dall’alcol, della droga o della malattia mentale. Non certo tutti i bevitori diventano grandi artisti e spesso l’uso di alcol o droghe ha caratterizzato l’intera cultura di un’epoca e non solo i poeti o i musicisti che ne hanno fatto parte.
Alcol e pensiero creativo: l'arte come parte "sana"
Per quanto si possa essere tentati di cedere al fascino delle vite sregolate di molti “grandi”, diversi psicologi ritengono più propriamente vero il contrario, che cioè il pensiero creativo e la genialità di certi artisti non sia un prodotto dell’alcol o della “malattia mentale”, piuttosto della loro parte “sana”capace di cercare creativamente espressione al male di vivere che li tormentava… Non grandi artisti grazie all’alcol verrebbe da dire, ma forse grandi artisti nonostante l’alcol

Nessun commento:

Posta un commento